La vicenda dell’insanabile frattura tra il Sindaco Lucchese e i suoi Assessori sta lentamente portando alla implosione della Amministrazione in carica, prevista per le ore 24 di giovedì 13. Le spesse mura di Palazzetto Paradisi assorbiranno certamente e come di consueto ogni manifestazione esteriore, e il paese Venerdì 14 si sveglierà senza Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale. Verrà poi un Commissario per l’ordinaria amministrazione.
Apparentemente non è un gran danno, visto che tra sei mesi si andrà a votare in ogni caso. Vista la cosa dai banchi della Minoranza sembrerebbe poi quasi una vittoria, considerato che da un lato si è stati per 4 anni tenuti fuori da ogni decisione amministrativa, e dall’altro che la Giunta si è spezzata proprio sul “cavallo di battaglia” della Minoranza, il Piano regolatore, allorquando il Sindaco in persona ha fatto sostanzialmente proprie le tesi della Minoranza.
Ma l’apparenza inganna ancora una volta. Se si cerca, come sarebbe dovere di ogni amministratore pubblico, di vedere le cose obbiettivamente dalla parte dei Cittadini, la prossima sparizione del Sindaco con annessi e connessi porta invece un gran danno al Paese. Ed anzi ne sta già portando, in queste settimane di “lungo addio” e anche negli ultimi mesi di continua e costante conflittualità tra Sindaco e Assessori.
Proprio come il Piano Regolatore, perno della discordia, riguarda il territorio, anche l’assenza di attività politico – amministrativa si ripercuoterà principalmente sull’assetto dei terreni del Contado Castelnovese.
C’è per esempio da seguire, alla Regione Lazio, le risposte alle numerose osservazioni di Castelnuovo, delberate dal Consiglio Comunale, al Piano Paesistico in elaborazione. Si tratta di vincoli, anche importanti, la cui conferma o cancellazione va ad avere un’influenza importante sullo sviluppo in una direzione o in un’altra del nostro territorio.
C’è la questione dell’area industriale Tiberina, da sempre penalizzata dal vincolo di esondazione del Tevere, dal quale proprio in questi giorni e settimane potrebbe affrancarsi mediante lavori connessi al nuovo casello autostradale in costruzione proprio lì. Ma dovrebbe esistere un Sindaco che si facesse sentire.
Ci sono i vari progetti speciali della cosiddetta “Provincia attiva”. Io sono del parere che la Provincia se si stava ferma era meglio. Ma, a parte le opinioni personali, il programma è partito in un’area vasta che va da Rieti a Riano, e qui da noi ci sono almeno 5 grossi programmi di imprenditoria che si bloccheranno perché la loro conclusione è legata alla esistenza del Consiglio Comunale che deve obbligatoriamente deliberarli. E se non c’è non lo può fare. Con tutte le conseguenze in termini di interessi che corrono, posti di lavoro che non vengono creati, economia della zona – in generale – che ristagna.
Potrei continuare a lungo, con le modifiche al tracciato della Ferrovia Roma Nord da concordare, con alcuni Piani di Utilizzazione Aziendale agricoli che resteranno fermi, con il commercio bloccato, con i programmi di risanamento delle lottizzazioni che non si potranno convenzionare, col Centro Storico, la Rocca, la Piazza e via dicendo. Non lo faccio, perché sarebbe un elenco lungo, noioso e anche di interesse relativo.
Quello che conta dire è che a causa del “supremo litigio” tra i nostri amministratori, l’implosione della Giunta Lucchese tra le mura del Palazzo farà uscire dal grande camino lapilli incandescenti che si spargeranno per il territorio e la campagna circostante. Danneggiando campi, aree industriali, zone residenziali per un bel po’ di tempo.
E’ forse questo il modo di misurare la propria importanza?