Non ci sono buone notizie per quanto riguarda il tanto atteso raddoppio della linea ferroviaria Roma – Civitacastellana – Viterbo.

Come si ricorderà alla fine del 2009 la Regione Lazio prese la decisione di raddoppiare l’intera linea ferroviaria lunga 102 km, programmando e finanziando le tre prime tratte: Roma – Montebello (già a due binari); Montebello – Riano; Riano – Pian Paradiso (poco oltre Rignano). Il tutto venne inquadrato nella decisione di dotare Viterbo di un aeroporto internazionale per i voli a basso costo, in sostituzione di Ciampino, e quindi di dare a questo nuovo aeroporto un collegamento ferroviario veloce con la Capitale. Con questa motivazione diciamo “strategica” e di ampio respiro passò un po’ in secondo piano che il treno veloce avrebbe dato una bella mano a tutti i cittadini che vivono nei territori a nord di Roma, sull’asse della Flaminia, attualmente costretti a viaggiare su una linea di 80 anni fa. Ma tant’é,  loro non se la presero: l’importante era che la ferrovia si facesse, e pazienza se risultava dedicata all’aeroporto e solo in seconda battuta a Morlupo o a Rignano.

Tuttavia la gerarchia delle finalità del treno veloce (andiamo a Viterbo, e automaticamente passiamo anche da voi), fatta per avere accesso ai fondi europei riservati alle infrastrutture di ampia portata,  si va rivelando invece negativamente decisiva per una celere realizzazione, dopo il cambio della Giunta Regionale avvenuto in primavera.

Perché da Viterbo si sono avanzati dubbi sulla utilità dei lavori, spingendo invece per il miglioramento della linea Roma – Cesano – Viterbo, gia’ esistente sull’asse Cassia, molto piu’ moderna della Roma – nord e in grado di collegarsi a Fiumicino o arrivare direttamente a Termini (mentre la Roma – Nord finisce a Piazzale Flaminio). Si tratta di una motivazione “pesante” data l’importanza di Viterbo e della sua provincia, e anche corretta nell’ottica di una infrastruttura  principalmente a servizio del nuovo aeroporto.

Poi sono slittati di parecchio i tempi dell’appalto della prima tratta gia’ progettata Montebello – Riano.  E anche per la seconda tratta, che dovrebbe essere in progettazione, si va lentissimi; in piu’ vicino al suo percorso si sono trovati dei reperti archeologici presso la Stazione di Castelnuovo di Porto, una cosa che non sembra insuperabile, ma che certo non aiuta.

Poi si é focalizzata l’attenzione sui centinaia di milioni di Euro necessari, da chiedere all’Europa e gestiti dalla Regione: un sacco di soldi – ma tutti su una linea?- s’e’ detto. (Per la verità questa sciocchezza venne detta nel 2009 anche da un a nota associazione ambientalista…). Nel frattempo giustamente la maggiore compagnia aerea a basso costo, l’irlandese Ryan Air, fa i suoi interessi e continua a ripetere che a Viterbo non ci va, o resta a Ciampino oppure lascia Roma…

Insomma pesanti nubi si sono addensate sui progetti, sui lavori e sui finanziamenti, tanto che ad oggi é piuttosto difficile fare una previsione realistica di come potrà proseguire la vicenda.

Da un lato ci sono i Sindaci, tutti fortemente impegnati a sostenere i loro territori e quindi la nuova ferrovia almeno per il percorso deciso nel 2009 fino a Pian Paradiso; casualmente sono tutti del PDL (Sacrofano, Riano, Castelnuovo, Morlupo, Magliano e Rignano), si incontrano e agiscono. Ma fanno quello che possono: che non é poco, ma non é neppure moltissimo, perché il gioco dei grandi finanziamenti infrastrutturali europei (centinaia di miliardi) gestiti dalle Regioni, passa agevolmente sopra la testa di paesi di  10.000 persone, dove gli abitanti (e quindi i votanti) danno la misura del “peso politico” che si puo’ mettere sul piatto anche tra colleghi di partito.

Dall’altro lato sono indicative le dichiarazioni dei politici regionali, nonche’ gli avvenimenti, da leggere anche tra le righe, di queste ultime settimane. “Il Messaggero” dell’11 settembre descrive molto bene il quadro della situazione. QUI una criptica dichiarazione della Governatrice Polverini, e QUI un articolo di Tusciaweb dal quale si comprende come il raddoppio della Roma – Nord finalizzato all’aeroporto di Viterbo rischia di essere subordinato addirittura alla modifica dei piu’ importanti strumenti urbanistici provinciali e regionali. Che sono stati appena varati (dai governanti di centro – sinistra) dopo anni di elaborazione…

La Roma – nord sembra dunque essere finita  su un tavolo decisionale dove ci sono anche altre questioni  politicamente importanti, e dove rischia di fare la fine del classico vaso di coccio. Se si fosse previsto il suo raddoppio con la prima motivazione di servire i cittadini di Roma – nord fino a Rignano (senza collegarla strategicamente al nuovo aeroporto di Viterbo) saremmo ben piu’ avanti, ma il finaziamento sarebbe stato piu’ difficile. Oggi diciamo che il nostro treno se non e’ fermo, procede molto lentamente: alla fin fine (tentando una previsione del tutto personale) il raddoppio Montebello – Riano pensiamo verra’ fatto, anche se in tempi un bel po’ piu’ lunghi di quelli previsti; parimenti si fara’  la successiva tratta Riano – Pian Paradiso, ma chissa’ quando; il raddoppio fino a Viterbo potrebbe invece essere messo in discussione e anche archiviato.

Nelle prossime settimane ci saranno dei passaggi importanti, quali per esempio la scadenza del termine per fare richiesta all’Europa dei finanziamenti necessari alle grandi opere. Vedremo cosa chiederanno.

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