.
Negli ultimi tre giorni questo piccolo sito ha battuto ogni suo record di visite: solo nel lunedì successivo alle elezioni comunali di Castelnuovo di Porto ci sono stati 340 accessi, 4 o 5 volte il numero “normale”, segno di grande interesse per i risultati elettorali. A quattro giorni dal passaggio della fascia tricolore da Massimo Lucchese a Fabio Stefoni é quindi il caso di fare un bilancio e un commento, ovviamente del tutto soggettivo e personale.
La prima considerazione é che ha vinto la lista una-contro-tutte, in quanto Stefoni e i suoi erano gli unici che si caratterizzavano come sostenitori del Piano Regolatore adottato nel 2003 e poi cancellato a novembre del 2008 con un repentino cambio di linea della amministrazione Lucchese.
In termini di rapporti di forza chi compete da solo contro tutti é destinato a soccombere, sempre che gli altri si coalizzino tra loro. Ma così non é stato: gli elettori di “viva il Piano” avevano una sola lista da votare (Stefoni, appunto), mentre quelli di “abbasso il Piano” ne avevano addirittura tre. Anche se con sfumature diverse, sia Diociauti che Gobbi che Paradisi si caratterizzavano per la contrarietà alla variante poi revocata, e proponevano un diverso modello di programmazione territoriale. É abbastanza ovvio – ma con il senno di poi – che se queste tre liste, o anche due di esse, si fossero presentate insieme lo scenario sarebbe stato diverso. Ma evidentemente l’intenzione di una nuova programmazione territoriale non é stata un collante sufficiente, e la sottovalutazione di un avversario che ha condotto una campagna elettorale quasi in sordina ha fatto il resto.
La seconda considerazione é che il risultato elettorale é la diretta conseguenza del comportamento della amministrazione precedente, per una sorta di “legge del contrappasso” spesso in scena nelle elezioni locali. La repentina “giravolta” di Lucchese e dei suoi sul Piano Regolatore e il loro mancato ritiro dalla scena, hanno ottenuto un triplice, mirabolante effetto: 1) autoassegnarsi – specie agli occhi dell’elettorato meno addentro ai meccanismi politici – l’aureola di inaffidabilità amministrativa; 2) qualificare invece come governanti affidabili e “di parola” i loro avversari interni; 3) infine eliminare la Minoranza – prendendole l’identita’ – e impedendole di presentarsi unita (come avrebbe fatto) da lista elettorale coerente con la sua politica fatta nei 4 anni precedenti.
In questo quadro non appare un caso che chi si separò da Lucchese senza grandi argomentazioni di politica o dialettica amministrativa, ma semplicemente facendo appello ai valori (e alle esigenze) basilari, e quindi sostenendo che prima di tutto bisognava “mantenere la parola data agli elettori”, ovvero Alfonso Pedicino, medico di base a Ponte Storto, non solo ha ottenuto più preferenze di tutti (270), ma é risultato determinante nello sbilanciare verso Stefoni i voti di quella zona del Comune, determinando così la vittoria della sua lista.
La terza considerazione riguarda i Partiti: pur essendoci un po’ di tutto dappertutto, le insegne ufficiali sia del PdL che del PD appartenevano, con tanto di manifesti e comizi, a “La Ginestra” di Sonia Diociaiuti, apertamente supportata anche dal Sindaco uscente. Quindi la sua sconfitta é anche quella dei due maggiori partiti, nonche’ del loro ruolo nella politica amministrativa dei piccoli centri. Ma sembrano non accorgersene, fermi a tanti anni fa, anche nelle dichiarazioni ufficiali (leggi).
Infine va segnalata una novità, che potrebbe rappresentare un cambiamento duraturo nella partecipazione dei cittadini alla vita civica e amministrativa di Castelnuovo di Porto. Dopo anni di silenzi e scarsa partecipazione, il forum di Viverenuovo.it, noto sito web civico e indipendente, durante la campagna elettorale é stato luogo di dibattito acceso e molto frequentato. Che il forum abbia o meno influito sulle scelte degli elettori non si può sapere, ma le sue migliaia di accessi, in un bacino comunale di soli 10.000 abitanti, sono un dato di fatto e un segnale sicuramente positivo.
