Tutto si può dire del Sindaco Lucchese, tranne che non pensi prima di agire. La sua mossa di cambiare posizione sul Piano Regolatore ha lasciato agli Assessori e agli altri Consiglieri di Maggioranza tutta la responsabilità – e anzi diciamo pure la colpa – di varare un pezzo di carta che cambierebbe definitivamente i connotati del paese.
In più, con le dimissioni presentate ma ritirabili entro il 13 novembre, il Sindaco ha definitivamente bloccato la procedura del Piano Regolatore, lasciando ai suoi un’unica seria alternativa: aderire alla cestinatura del Piano. In questo caso ritirerebbe le dimissioni.
L’altra possibilità che Assessori e Consiglieri hanno in mano è quella di perdere comunque il Piano, perdere anche la carica pubblica, e insomma passare per quelli che “ci hanno provato ma hanno perso”, non hanno ottenuto niente e sono responsabili di tutto.
In più l’opinione pubblica castelnovese, la massa indifferenziata di cittadini, è oggi orientata in modo critico verso il Piano che “raddoppia la popolazione” e “ci farà stare peggio”. Concetti anche semplici su sostenibilità e qualità di vita sono ormai passati anche tra i banchi del mercato e nei discorsi da bar, cosicchè si è creato a Castelnuovo un flusso di opinione emotivamente contraria al Piano, alla classe politica che governa il paese, e a tutto quanto non va.
La nuova posizione di Lucchese va indubitabilmente a inserirsi in questa corrente; come è giusto che sia, visto che un Sindaco ha il dovere di tenere il polso dei suoi concittadini, non certo di contrastarli per principio, ma di ascoltare, valutare e tradurre in decisioni il comune sentire. E l’arroccamento degli Assessori e degli altri su una posizione impopolare e contraria al flusso che si è creato, rischia di trasformare il Palazzo del Potere, dove oggi risiedono, nel simbolo della vecchia politica, e quindi nel catalizzatore di tutto il malcontento. Mentre la gestione moderna ed efficiente della futura Castelnuovo si trasferisce altrove.
In sostanza la mossa del Sindaco sul Piano Regolatore, la sua nuova posizione, è ben più di una semplice differenza di opinione e prassi amministrativa tra lui e i suoi Assessori e Consiglieri.
E’ invece qualcosa che rischia in prospettiva di diventare un vero cambiamento epocale per Castelnuovo, il suggello definitivo della antichità – di mentalità e di metodo – della classe politica che finora ha governato il paese. La quale classe politica a questo punto della partita ha il suo futuro soltanto nelle sue mani: aggiornarsi, e seguire Lucchese nella nuova linea di ripensare da capo il territorio, partecipare al cambiamento e assecondare il sentimento popolare, oppure arroccarsi, non ottenere ugualmente niente, ed essere poi travolta dal flusso montante della opinione pubblica, sottoforma di voto tra pochi mesi.
In tutti e due i casi, un futuro migliore ci attende.