Ho messo sul tavolo del Consiglio Comunale del Bilancio – in discussione martedì 10 giugno – la richiesta di costruzione di una conduttura per l’acqua potabile nel consorzio Valle Ioro. (Leggi)
La questione si inquadra nel “Programma delle opere pubbliche”, la cui approvazione è uno dei necessari presupposti del Bilancio 2008.
I criteri in base ai quali viene fatto l’elenco delle opere pubbliche da realizzare possono essere vari, e in passato su questo vi furono accese discussioni. Ma quest’anno, per quanto riguarda l’acqua potabile a Valle Ioro, c’è una grave e improrogabile necessità, che rende l’intervento del Comune obbligatorio. Centinaia di famiglie, circa cinquecento persone in totale, potrebbero rimanere senza acqua da un momento all’altro.
Si è infatti verificato che il pozzo del Consorzio, dal quale viene estratta l’acqua distribuita in tutte le case, è risultato inquinato da “arsenico”. Di conseguenza il Sindaco ha emesso una ordinanza che vieta di usare quell’acqua per bere o per lavarsi, e prescrive al Consorzio di dotarsi di acqua potabile. La Magistratura potrebbe sigillare il pozzo. Ma qui sorge la questione: il Consorzio non ha la conduttura per acqua potabile. Ha soltanto una conduttura “per innaffiamento giardini” alimentata da un pozzo con tanto di permesso regionale, abilitazione e tasse annuali pagate per un unico specifico utilizzo: “innaffiamento giardini”. La soluzione logica sembrerebbe la chiusura del pozzo e l’allaccio dell’acqua “pubblica” alla conduttura consortile, se non fosse che è vietato utilizzare l’acqua pubblica per innaffiare. Con la conseguenza che oggi chi abita a Valle Ioro con un’unica conduttura si trova in ogni caso a fare qualcosa che non deve: se beve l’acqua del pozzo, (oltre a danneggiare la sua salute) disobbedisce all’ordinanza; se innaffia con l’acqua potabile contravviene la legge.
L’origine di questa paradossale situazione sta nel modo con il quale è stato gestito, negli anni e nei decenni, il territorio castelnovese: delle circa 10 lottizzazioni residenziali previste dal vecchio Piano Regolatore non una fu convenzionata, in modo che strade, tubature e lampioni venissero fatte a spese dei lottizzatori e prima delle case. Oggi, incassati direttamente negli anni i cosiddetti “oneri di urbanizzazione” pagati dai cittadini (molti dei quali “forestieri”), il Comune si trova a dovere provvedere lui medesimo alle opere indispensabili, con costi nel frattempo moltiplicatisi.
Così stando le cose è evidente che, da parte dell’Amministrazione, la politica del “far finta di niente” finora praticata non serve a nulla. Negare a parole ogni responsabilità e nel contempo tenere chiuso il pubblico portafoglio e non fare le opere porta forse a guadagnare tempo, ma non risolve i problemi e i disagi sempre maggiori delle zone di lottizzazione. Va fatto un piano generale di infrastrutture indispensabili, con una sua gradazione nel tempo, da sottoporre a convenzione caso per caso, con l’intervento dei Consorzi e la loro attiva partecipazione. Va dato un segnale – anche politico – di disponibilità, di assunzione di responsabilità da parte di questa Amministrazione, nei confronti degli abitanti dei Consorzi residenziali, che pur essendo fisicamente separati, sono parte integrante del paese.
La mia proposta di emendamento del Bilancio, doverosamente fatta come consigliere di Valle Ioro, va in questa direzione. La modifica della destinazione di 150.000 euro su una spesa 2008 per opere pubbliche di oltre 12 milioni, e su un bilancio totale di oltre 17 milioni di euro è senza dubbio ampiamente fattibile. E, oltre a risolvere un problema oggi patito senza colpa da centinaia di cittadini, potrebbe aprire la porta ad un auspicabile dialogo.